TASSI D’INTERESSE E RIPRESA – In materia di tassi d’interesse, i continui rialzi di questi mesi, voluti per sedare l’inflazione galoppante, rischiano di compromettere la ripresa post-pandemia dell’economia. È intervenuto su questo Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, l’associazione delle banche, in un’intervista sul quotidiano L’Avvenire.
L’innalzamento dei tassi per sedare l’inflazione possono compromettere la ripresa economica
PATUELLI – «È semplicistico dire che gli alti tassi siano solo un vantaggio. L’aumento da zero al 2,50% non è stato un trionfo per le banche. I tassi a zero erano un’anomalia, frutto dell’azione della Bce. Ma bisogna essere completi nel valutare gli effetti di livelli più alti: producono sì un vantaggio sui ricavi, ma pure un costo maggiore sulla raccolta di denaro. Poi i tassi in crescita generano minusvalenze sui titoli di Stato. Infine, crescono i rischi di deterioramento del credito a imprese e famiglie, anche se non immediati. Spero si autorizzino le moratorie altrimenti nel 2023 gli NPL (i crediti deteriorati, ndr) torneranno a crescere, anche più del previsto».
Questo è solo un abstract dell’intervista al presidente Patuelli.
Patuelli: «Bisogna valutare l’aumento dei tassi in maniera completa».
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