«Oggi i tassi sui mutui fissi hanno superato il 4%, quasi cinque volte il livello di un anno fa. Questa situazione ha un effetto immediato sull’economia reale: genera una riduzione degli acquisti di abitazioni e un calo dei lavori di ristrutturazione.
L’aumento dell’inflazione, generato anche dalla crescita dei tassi Bce, ha un forte impatto sulle costruzioni. Ci sarà un rallentamento dell’edilizia privata. La politica restrittiva della Bce non convince: se l’inflazione Usa aumenta per eccesso di domanda, in Europa i prezzi crescono per fattori in gran parte dovuti alla crisi Ucraina e quindi le ricette dovrebbero essere differenti e nel nostro Continente meno dure.
«Il settore delle costruzioni, per effetto degli aumenti dei tassi, risulterà uno dei più colpiti in quanto i mutui più cari possono non essere sopportabili dalle famiglie». A dichiararlo è Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta Soa, una delle principali società che certificano le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche e che tiene costantemente monitorato l’andamento del comparto. È quindi in grado di indicare lo stato di salute dell’edilizia e le previsioni sulla sua evoluzione.
«Secondo le nostre rilevazioni il settore costruzioni avrà una decrescita di circa lo 0,2%, quindi una sostanziale stagnazione, dovuta a più fattori: l’aumento dei mutui ma anche la continuazione della crisi internazionale e, non ultimo, l’incertezza normativa».
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